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Ethnographische Karte der Oesterreichischen Monarchie entworfen von Karl Freiherrn von Czoernig. Wien 1855 |
La Direzione del Club Touristi Triestini ha deliberato - seguendo l'esempio del Club Tre Popoli e dell'associazione EuropaHaus di Klagenfurt/Celovec - di adottare la seguente risoluzione nella lotta contro i nazionalismi in Alpe-Adria.
Liberarsi dai nazionalismi
Le ideologie nazionaliste si prestano ad essere usate per manipolazioni politiche e sono ancora massicciamente presenti nel modo di pensare, di sentire e di agire. Vanno superate grazie ad un atteggiamento di accettazione, di comprensione dell’altro, di riconoscimento che l’altro vale tanto quanto noi e grazie alla buona volontà di risolvere i conflitti.
La
curiosità per il vicino dovrebbe eliminare la costrizione causata
dal nazionalismo.
L'aumento delle conoscenze e dei contatti
attraverso le frontiere permette
una visione di maggiore
respiro e forma
un'identità alpino-adriatica in aggiunta all'identità
autoctona.
Una tolleranza comprensiva dovrebbe anche risolvere
le tensioni nazionalistiche tra la popolazione maggioritaria e le
minoranze autoctone.
Plurilinguismo
come standard
Il monolinguismo era ed è l'eccezione; esso deriva da idee nazionalistiche. I popoli di Alpe-Adria nascono e sono naturalmente plurilingui.
Il prevalere delle lingue nazionali e la limitata accettazione delle lingue delle nazioni confinanti hanno portato a produrre barriere, preconcetti e a far sorgere una sensazione di estraneità fra i vari gruppi etnici. La comunicazione mediante una lingua terza è certamente di aiuto, però la conoscenza delle lingue dei vicini porta ad una comprensione più profonda e completa.
La
conoscenza di una lingua mondiale e di una o più lingue vicine è lo
standard futuro.
La necessità di imparare le lingue si applica
ad ogni età per conoscere i Paesi vicini, i loro abitanti, le
culture e i modi di vita.
La conoscenza delle lingue porta alla
riduzione dei pregiudizi e delle aggressività, apre nuove
possibilità nella sfera professionale e privata, amplia il concetto
di territorio natio e produce una mentalità aperta.
La cultura che unisce
Le regioni dell’Alpe-Adria sono caratterizzate dalle tre maggiori culture dell’area europea: la slava, la romanza e la tedesca. Lingue e culture cambiano con progressività e gradualità man mano che si procede dalla periferia verso il centro di ogni regione.
Le popolazioni si sono dimostrate resistenti ai cambiamenti politici nazionali e le culture popolari sono più simili tra loro di quanto le apparenze suggerirebbero.
La partecipazione alla vita culturale dei Paesi vicini - che si tratti di cultura popolare o accademica- è un mezzo di comprensione emotiva e produce un senso di comunità.
Una formazione culturale che apre gli orizzonti
Il concetto di una formazione culturale dinamica e completa prevede un processo di crescita umana continua durante il quale si sviluppano e accrescono le capacità spirituali, culturali, sociali e pratiche. In questo processo un ruolo centrale spetta alla scuola e a tutto il sistema educativo.
Per gli abitanti delle regioni dell'Alpe Adria, l'istruzione soddisfacente può produrre una buona qualità della vita in un luogo posto all'intersezione di tre culture. I requisiti di base sono la volontà di imparare le lingue dei vicini e la volontà di cercare un contatto intensivo con i popoli vicini.
Comunicazione tra le regioni
I membri di una famiglia, gli amici, i conoscenti comunicano regolarmente tra loro; le persone escluse dall’atto comunicativo sono estranei. Chi è estraneo viene escluso, tra estranei sorgono barriere e preconcetti che possono portare ad aggressività. Paesi e regioni che non comunicano sufficientemente tra loro sviluppano reciproci preconcetti.
L'atrofia culturale ed economica corrisponde all'ignoranza e alla ristrettezza intellettuale.
Il libero sviluppo e la crescita non trovano quindi le condizioni generali necessarie.
Cooperazione economica
L’economia non solo costituisce la base dell’esistenza, ma agisce anche come collante tra i popoli mediante fini ed interessi comuni. Una posizione geografica marginale richiede strategie comuni e collaborazione con i vicini per superare gli svantaggi esistenti. Occorre dunque unire le forze, sfruttare le sinergie, eliminare le differenze personali, scambiare i saperi, dividersi le fasi produttive, aprire insieme nuovi mercati, usare insieme le reti del marketing e della distribuzione.
Nel settore aziendale le barriere mentali sono meno rilevanti, di quelle create dalla politica, che dovrebbero essere analizzate e superate.
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