Il 7 novembre 2024 Cristine Casapicola ha presentato il suo libro "Görz. In Österreichs Nizza traf sich die Welt" al Circolo della Stampa di Trieste/Trst/Triest.
Introduzione di Luciano Santin, saluti di Alessandro Sgambati, intervista di Zeno Saracino.
I filmati:
La “Görz” di Christine Casapicola
Lo sguardo di un’austriaca alla Gorizia “Capitale”
Di Zeno Saracino
Non è stato un italiano, né uno sloveno il primo autore della guida a Gorizia all’orizzonte incerto della Capitale della Cultura nel 2025. Christine Casapicola, già nota dai primi del duemila negli ambienti germanofoni per le gustose guide a Trieste, l’Istria e la Croazia (che la Casapicola, con felice intuizione, denomina Litorale e tratta come un’unica provincia, recuperando quell’unità di popoli e lingue cancellata dall’avvento degli stati-nazione), ha bruciato i tempi, pubblicando ancora lo scorso settembre “Görz. In Österreichs Nizza traf sich die Welt” (Edizioni Braitan, 2024).
Il libro è stato presentato in anteprima assoluta a Trieste nella cornice del Circolo della Stampa lo scorso giovedì 7 novembre, all'interno della Rassegna della Letteratura austriaca su Trieste e il Litorale del Club Touristi Triestini.
Un po’ baedeker, un po’ guida turistica, un po’ saggio storico, un po’ romanzo: la Casapicola predilige il mix di generi, tutti però improntati ad una comune leggerezza rivolta al lettore austro-tedesco. In sostanza questo “Gorizia. Nella Nizza d’Austria il mondo si incontrava” - traduzione domača, le opere della Casapicola non interessano il mercato editoriale italiano - è una guida storica a Gorizia: si parte dall’anno mille con la prima menzione dei conti di Gorizia, ricordando poi il passaggio di Riccardo Cuordileone e giungendo alla Riforma e Controriforma; proseguendo con la grande crescita industriale e turistica sotto gli Asburgo e approdando infine a una Görz ridotta dagli italiani “liberatori” ad un cumulo di rovine, straziata dal regime fascista e infine divisa nel secondo dopoguerra. La struttura stilistica prevede una prima parte narrativa che ricrea una cornice quasi orale, propria di un racconto, a cui segue una parte propriamente saggistica. Il saggio non esiste solo sulla carta, ma si estende anche nel virtuale: oltre alle foto, QR-Code disseminati nel testo permettono di vedere video fondamentali della storia goriziana.
La Casapicola conosce fin da bambina il territorio del Litorale e nei decenni ha scritto ampiamente di Trieste e dell’Istria, tanto slovena, quanto croata. Eppure, pur avendo il materiale già a disposizione, non ha mai scritto di Görz. Come mai? Perché così poco spazio alla Contea Principesca di Gorizia e Gradisca? Mancava il capitale. O meglio l’invito di Nova Gorica a organizzare assieme le manifestazioni della Capitale europea della cultura 2025, con la sottostante speranza che generi l'accelerazione di capitoli laicamente invocata dalle amministrazioni. Tanti turisti italiani, anzi mitteleuropei; o ancor meglio tanti turisti europei; o ancor più tanto turismo estero in generale. Dagli Stati Uniti, al Far East e così via… E’ successo con altre città, è indubbio. Il caso della Spagna, del Portogallo, dei Baltici viene alla mente. Ma sembra davvero difficile che ciò avvenga a Gorizia dove l’appuntamento di Capitale sembra essere stato preso sottogamba. I goriziani stessi sembrano poco consci dell’opportunità, il podestà italianissimo s’infuria coi negozianti, l’ascensore per il castello si fa attendere e, visitando gli stand del FVG alle grandi fiere, le agenzie turistiche lamentano che non è ancora disponibile nemmeno un programma ufficiale.
Non è un caso, in tal senso, che interrogata su quale luogo prediliga a Gorizia la Casapicola abbia scelto non una località nel centro storico, ma il monastero di Castagnevizza / Samostan Kostanjevica, al di là del confine. Il panorama offre, ha raccontato, una magnifica vista della città. Una città splendida, ma vista da lontano.
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