29.11.1908: inaugurazione della Vedetta Giubileare

"...sulla vedetta sventolava la bandiera cittadina"


L’INAUGURAZIONE
della
VEDETTA GIUBILEARE

Domenica 29 Novembre 1908 seguì, alle 11 ant., con tempo splendido la solenne inaugurazione della Vedetta Giubileare Francesco Giuseppe I eretta nella fausta occasione del 600 anniversario di regno di Sua Maestà. Sorge al principio della strada Vicentina nella località Doran presso Contovello, ad un’altezza di circa 265 m.s.1.d.m.
Verso l’ora indicata erano convenuti all’inaugurazione numerosissimi invitati e quasi tutti i soci del Club con le loro famiglie. Fra gl’invitati si notavano, quale rappresentante di Sua Serenità il Luogotenente principe Hohenlohe, assente, il sostituto dell’ i. r. Consigliere di Luogotenenza in Trieste capitano distrettuale Dr. Emilio nobile de Fabrizi, l’ex comandante di stazione e del distretto di marina contrammiraglio Guido Couarde, il tenente colonnello Ugo Reymann del reggimento di fanteria N. 97, il console di Germania Dr. Stannius, il console di Serbia Cornelio cav. Gorup, il console della Repubblica del Messico prof. Smerdou e moltissimi delegati di società. Gli ospiti venivano ricevuti dai membri della Direzione.
E la parte inferiore e la scalinata e la balaustra erano adorne di gruppi di piante esotiche, gentilmente fornite dallo Stabilimento Perotti, e sulla vedetta sventolava la bandiera cittadina.

Il Presidente sostituto tenne agl’intervenuti la seguente allocuzione :
Gentilissime Signore ! Signori Illustrissimi ! Carissimi Consoci !
Il vivissimo voto di noi tutti d’eternare nella nostra regione, con monumento duraturo, il rispetto nostro per 1’amato Augusto Monarca è oggi un fatto compiuto e con viva soddisfazione, seppure con la modestia che si addice a chi veramente sente amore e venerazione per il proprio Sovrano, possiamo consegnare alla posterità il segnacolo palese dei sentimenti che ci animarono in passato, che ci animano in questo momento e che potremo sperabilmente nutrire ancora per lunga serie di anni verso 1’Augusto Sire, intrepidamente saldo al governo dei Suoi popoli, ai quali ha saputo in ogni tempo consacrare la mente preclara e il cuore cavalleresco.
Troppo lungi mi porterebbe l’intessere l’istoria delle peripezie attraversate dall’opera nostra rivolta a compiere questo voto; l’abnegazione dei consoci, l’appoggio dei consenzienti, l’entusiasmo degli iniziatori, la vasta coltura edile dell’ideatore, il disinteresse dell’esecutore, lo slancio energico della gioventù studiosa ci furono validi sostegni verso il coronamento di un’opera, che, affidata al rispetto dei futuri, dirà come il Club Touristi Triestini abbia saputo, con fortezza d’animo, con incrollabile volontà, con perseveranza degna dello scopo, giungere alla meta agognata, saldo nelle sue tradizioni monarchiche e nel suo rispetto all’amato Sire, sicuro dell'appoggio dei buoni, dei leali, dei sinceri cittadini memori delle pure tradizioni di Trieste, fedelissima al Suo amato Signore !
Vada quindi all’autore, il chiarissimo professore Carlo architetto Hesky, l’espressione della nostra più sentita gratitudine per la squisita cortesia usataci sviluppando con senso veramente artistico, unito alla sua vastissima coltura tecnica, l’opera monumentale da noi agognata; al suo collaboratore, il carissimo amico nostro e consocio Giovanni Pucalovich, fedele esecutore del piano, le più sentite grazie per il disinteresse dimostrato con l’addossarsi l’effettuazione dell’idea fra difficoltà materiali gravissime.
Una lapide commemorativa, della quale fra pochi istanti pregheremo il degnissimo rappresentante dell' i. r. Governo d’ordinare lo scoprimento, costituisce lo splendido coronamento della nostra Vedetta Giubileare. Questa lapide, ideata con fine gusto artistico dal chiarissimo sig. prof. Camaur, al quale esprimiamo qui vivi sensi di riconoscenza, è opera disinteressata dei giovani frequentanti la Sezione ornamentale dell’I. R. Scuola industriale dello Stato e dimostra come la gioventù studiosa sappia, con vivo senso d’amore all’arte, unire l’intelligente cooperazione del braccio al concetto geniale.
A pochi giorni dal rarissimo avvenimento del 60° anniversario della salita al Trono del nostro Augustissimo Sovrano, ci sia di grande conforto 1’aver potuto, seppur modestamente, contribuire ad un doveroso atto d’omaggio, grazie all’entusiasmo dei consoci e dei loro amici, contribuenti volonterosi, grazie finalmente a quanti vi hanno cooperato sia materialmente, sia moralmente.
Ed ora, nel momento solenne di dichiarare che la Vedetta Giubileare sta a disposizione di chiunque ami gli splendidi panorami delle nostre regioni, nell’affidarla al rispetto della posterità quale testimonianza dell’affetto di questo Club per il nostro Augustissimo Imperatore, il quale per ben 60 anni, spesso per Lui dolorosi, seppe reggerci con senno ed amore incrollabili, prego il degnissimo signor rappresentante del Governo provinciale di dar compimento a questa modesta manifestazione, ordinando lo scoprimento della lapide commemorativa ed invito tutti i presenti ad innal
zare un triplice „Evviva“ a S. M. I. R. Apostolica Francesco Giuseppe I.
Evviva ! evviva ! evviva !
Finito il discorso, si leva una triplice fragorosa acclamazione, che si fonde con le note dell’inno popolare, eseguito dalla banda musicale del reggimento di fanteria N. 97, e con gli spari di mortaretti.
Prende quindi la parola il capitano distrettuale Dr. Emilio nobile de Fabrizi, il quale pronuncia il seguente discorso :
Sua Serenità il signor Luogotenente esprime a mezzo mio a Voi, o Signori, il proprio vivo rincrescimento di essere nell’impossibilità di assistere personalmente alla odierna solennità e trasmette le sue migliori felicitazioni per la riuscita dell’opera.
Mentre in questi giorni tutti i popoli di questo vasto Impero rendono omaggio al loro Augusto Sovrano per il sessantesimo giubileo del Suo glorioso regno, l’unione patriottica ,,C. T. T.“ manifesta il proprio omaggio speciale coll’erigere, per opera di artisti nostri, sul dorsale del Carso triestino una splendida vedetta che porti il nome di Sua Maestà ed attesti alle venture generazioni 1’amor patrio degli attuali componenti questo benemerito sodalizio.
Sono altamente onorato di pregarvi, per incarico di Sua Serenità il signor Luogotenente, di procedere allo scoprimento della lapide commemorativa.
Caduta la tela che copriva la lapide, la banda intuona una marcia e si levano nuove acclamazioni, tuonano festosi i mortaretti.
La lapide, vera opera d’arte, è da tutti ammirata. L’epigrafe ha il seguente tenore :
POSTERIS - MONVMENTVM
SEXAGESIMI - ANNI - GLORIOSI - REGNI
OPTIMI - CAESARIS
F R A N C I S C I   I O S E P H I - I
HANC - SPECVLAM
ERIGENDAM CVRAVIT
CLUB TOV
RISTI TRIESTINI
MCMVIII
Guidati dai membri della Direzione sociale, gl’invitati salirono quindi sull’ampia terrazza superiore della vedetta.
La nebbia che copriva tanto la città quanto il golfo non permise di godere lo splendido panorama che di là si svolge con tempo sereno.

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