L'imperatore Federico III d'Absburgo, dopo l'infelice guerra sostenuta dalla città contro Venezia, concesse, il 22 febbraio 1464, al Comune di Trieste un nuovo stemma e una nuova bandiera.
«Abbiamo quindi deliberato di accrescere li armeggi e le insegne
pubbliche della città, colle armi e colle insegne della nostra Casa
ducale in perpetuo onore della detta città e dei fedeli nostri
cittadini, statuendo con ducale costituzione che la città ed il Comune
di Trieste da oggi in poi portino la vittoriosa Aquila bicipite del
Sacro Impero nella parte superiore dello scudo, coi suoi propri e
naturali colori ; nella parte inferiore poi l'armeggio del nostro Ducato
d'Austria coi suoi colori rosso di sopra e di sotto, bianco nel mezzo
ad egual tripartizione di traverso; dalla base dello scudo s'alzi la
tricipite lancia di S. Sergio martire protettore della città e del
popolo, la quale lancia da tempi antichi servì di singolare armeggio
alla città; un cuspide della lancia in linea retta giunga fino alla
parte superiore dello scudo nel quale è l'Aquila ad ali tese; gli altri
due cuspidi da un lato e dall'altro, nella fascia bianca sieno curvati a
modo di falci ripiegati verso l'asta; con questa differenza che mentre
negli antichi armeggi la lancia era di color ferreo naturale, da ora in
poi sia di colore d'oro. Inoltre a sempre maggiore laude ed onore della
detta città e dei cittadini, per grazia singolare concediamo che sovra
lo scudo si collochi aurea corona in segno di virtù e di vittoria
riportata contro i loro nemici, e di porre lo stemma così coronato in
tutti i tempi e tutti i luoghi sulle porte, sulle torri, sulle mura, sul
palazzo del Comune, sulle case private e pubbliche, come anche sulle
bandiere, sui vessilli, sulle tende e padiglioni, sui sigilli maggiori e
minori, ed in ogni cosa adatta ad armeggio, siccome armi ed insegne
proprie e peculiari della città ecc. ecc. senza contraddizione e
molestia od impedimento di Noi e dei Nostri, così dell'Impero che del
Ducato d'Austria ecc., Ordinando a tutti e singoli i Principi così
ecclesiastici che secolari, duchi, marchesi, conti, baroni ecc. ecc.»
(Raccolta delle leggi, ordinanze e regolamenti speciali per Trieste, Presidenza del Consiglio, Tipografia del Lloyd Austriaco, Trieste, 1861)
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