Moto è vita


Trascrivo l’inno del CTT, come pubblicato su “Il Tourista” del 1895

Maestose le cime dei monti
senso arcano ci destano in core
che ci sprona, con madide fronti,
quelle altissime vette tentar.


E’ dell’orride grotte profonde
il mistero che l’alma conquide,
è l’ignoto che ardire ne infonde,
mentre arride la speme già al fin.


Qui per aspri e ritorti sentieri
noi impavidi il piede volgiamo,
e la gioia dagli animi fieri
ci trabocca se a meta giungiamo.


Su marciamo diletti fratelli,
sempre uniti, concordi e costanti,
a noi rendano i giorni più belli
l’opre ardite che avvivano il cor!


Mai ci alletti dell’ozio la brama
né vacilli la fede e l’ardor;
a natura che affascina e chiama
sempre pronti rispondano i cor.


Moto è vita, che il grido sia questo
che dai petti prorompa sonoro,
e ci guidi gagliardi al lavoro
che rafforza le membra e il pensier!

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