2.11.2018. Pola: Viribus Unitis e Verlustliste

Quest’anno abbiamo dovuto rinunciare alla consueta consegna di vino a Graz nel giorno del martirio di S. Giusto, il 2 novembre, come previsto dalla Dedizione del 1382.
Abbiamo scelto invece di partecipare alla commemorazione del centenario della fine della Prima guerra mondiale e dell’affondamento della SMS Viribus Unitis a Pula/Pola/Pulj.

La cerimonia, organizzata dall’associazione “Viribus Unitis” di Pola e dall’Österreichischer Marinenverband di Vienna, ha visto la partecipazione delle autorità croate, austriache, ceche e ungheresi. Il Club Touristi Triestini ha rappresentato la città di Trieste/Trst/Triest.


La prima parte ha avuto luogo al cimitero della Marina Militare di Pola, alle ore 10.30. Al suono de “Ich hatte einen Kamerad” sono state deposte le corone della varie associazioni d’arma e del CTT. Sono stati tenuti discorsi e preghiere in croato e tedesco.

Alle 13.30 i delegati delle associazioni d’arma e del CTT sono state imbarcati su una nave della Marina Militare Croata e trasportati sul luogo dell’affondamento della Viribus Unitis. I cappellani militari croato e austriaco hanno benedetto le corone d’alloro che, al suono dei saluti militari, sono state deposte sulla superficie del mare.

La vicenda dell’affondamento della SMS Viribus Unitis è perlomeno curiosa. Alle 16.45 del 31.10.1918 le autorità austro-ungheresi avevano cosegnato la nave a quelle del neonato Regno dei Serbi, Croati e Sloveni ed avevano ammainato definitivamente la bandiera della Marina Militare dell’Austria-Ungheria. Sulla nave era stata quindi issata la bandiera del Regno SHS.


Alle 6.44 del 1.11.1918 una carica posta da due ufficiali italiani esplose sullo scafo della Viribus Unitis, facendola affondare in poco tempo.
Almeno 300 persone morirono a causa dell’attentato, fra loro anche il comandante provvisorio della Marina jugoslava Janko Mihovil Aleksandar Vuković de Podkapelski.


Abbiamo voluto essere presenti anche per testimoniare il nostro cordoglio per l’assurda morte di quelle persone, appartenenti ormai ad uno Stato che non era in guerra col Regno d’Italia. Ancora una volta un’inutile strage.



Altro appuntamento, alle 18.00, in Sala Tegetthoff, per la presentazione del libro “Verlustliste/Popis gubitaka/Seznamek izgub/Lista delle perdite 1914-1919 Istrien/Istra/Istria”, a cura della Società umanistica Histria.


Il prof. Robert Matjašić, con l’aiuto di Dean Krmac, ha raccolto 13.000 nomi dei caduti del Magraviato d’Istria nella Prima Guerra Mondiale. Un lavoro ciclopico che rende finalmente onore a tutte quelle persone che sono state finora dimenticate perchè combattenti per la parte che ha perso.
La presentazione si è tenuta in tre lingue: i discorsi sono stati pronunciati indifferentemente in croato, italiano e sloveno in quanto la maggiorparte dei presenti riusciva a comprendere tutte e tre le lingue. Un’interessante testimonianza di come, a cent’anni dalla scomparsa dello Stato sovrannazionale, nel Litorale Austriaco la multiculturalità sia ancora viva e fiorente.
(Tutte le foto sono di Luca Wieser).

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