Oggi Prosek/Prosecco e di riflesso anche
Triest(e)/Trst/Trieszt dovrebbero essere gemellate con Reșița (ted.
Reschitz(a), srb. Rešica, ungh. Resicabánya, hr. Ričica, cz. Rešice). Due
città volute ed evolute dalla stessa Madre: Maria Theresia.
Due realtà
peraltro da gemellare non solo oggi ma sempre: città plurilingui, di
frontiera, etnomixed, estirpate dal Mutterland 100 anni orsono. E oggi
più che mai rilucenti: di candeline mortuarie e splendori passati. Due
città morte, uccise, disidentificate. A Reschitza, fino a qualche anno
fa i pochi tedeschi e austriaci ancora rimasti [abitanti complessivi
73.282 (censimento 2011), di cui 1255 tedescofoni (nel 1941 erano 10
volte tanto, esattamente 12.815, ma senza andare troppo lontano al
censimento postcomunista del 1992 erano ancora 5.042, dato che bene
rispecchia l’effetto riassorbente della cosiddetta
Familienzusammenführung) 1553 magiari, il resto romeni e altre etnie]
usavano un bel detto metaforico dialettale quando uno moriva “ist ea am
Peag ganga” (trad. "è andato al monte"), in quanto il cimitero si trova
lungo un pendio e sul monte a ridosso della città.
E per le festività
dei Morti viene, spero ancora oggi, illuminato con una miriade di
candeline, offrendo un impatto ottico suggestivo notevole.
Ecco,
oggi il pendio che va alla dolina sepolcrale austro-ungarica di Prosek/Prosecco e
viene illuminato da alcune persone sensibili con 250 candele, mi ha ricordato questa
immagine del pendio di Reschitza e il suo valore metaforico. Chissà se
allo stesso tempo anche lì, a 800 km da Prosek, qualcuno in questo
momento sta accendendo lumini. E chissà se il detto austrobavarese è
ancora sulla bocca di qualcuno.
Samma alle irgendwann am Peag ganga.
Prima o dopo andremo tutti su quel pendio.
Sandi Radmilovich
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Prižgimo luč za mir!
V
preteklih letih je pobuda Fundacije Poti miru v Posočju, da prižgemo
sveče v spomin in poklon vsem žrtvam prve svetovne vojne, ob istem času,
na dan 24. oktobra ob 11.00 uri, vendar na različnih krajih, doživela
velik odziv in odobravanje.
Zato Fundacija s to akcijo nadaljuje in tudi
letos vabi šole, vrtce, muzeje, društva, občine, druge organizacije in
posameznike, da na različnih krajih na območju nekdanje soške fronte
vzdolž Poti miru od Alp do Jadrana 24. oktobra ob 11.00 uri prižgejo luč
za mir.
L’ iniziativa di accendere una luce
per tutte le vittime della Prima guerra mondiale il 24 ottobre alle
11.00, che è stata lanciata dalla Fondazione del Sentiero della Pace
nell'Alto Isonzo negli anni scorsi, ha avuto notevole successo. Con
questo semplice gesto si vogliono ricordare tutti i soldati caduti,
feriti, avvelenati, mutilati, e anche tutte le mogli abbandonate, le
vedove, bambini usurpati della loro infanzia, gli orfani, le famiglie
separate, i profughi, e tutte le altre vittime della guerra.
Un piccolo gesto con il quale possiamo ringraziare per la pace di cui godiamo oggi.
Ognuno
è invitato a partecipare all'iniziativa e accendere una piccola luce
per la pace nel cimitero militare o civile, cappelletta, monumento,
oppure negli altri posti di proprio interesse.
Alla commemorazione del 24 ottobre 2019 hanno partecipato: abitanti del Carso/Kras e di Trieste/Trst/Triest, il KD Grad di Bani/Banne, lo Slovensko Planinsko Društvo Trst, il Club Touristi Triestini; hanno dato la propria adesione il Circolo della Stampa di Trieste/Trst/Triest, la Società triestina di cultura Maria Theresia, l'Associazione culturale Zenobi, Il Gruppo costumi tradizionali bisiachi.
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