17.11.2021: sull'allestimento del nuovo Museo del mare


 Troviamo fondate le osservazioni e le preoccupazioni espresse in questi giorni dal dr. Enrico Mazzoli, in passato responsabile del Museo del Mare di Trieste, in merito alla nuova struttura da realizzare nel magazzino 26 del Porto Vecchio. E ci sentiamo di associarci a lui nella richiesta di far conoscere alla cittadinanza la visione e la progettazione sottese, in ossequio a quella trasparenza che le amministrazioni pubbliche di ogni livello affermano con vigore, ma poi spesso tradiscono nella prassi.

L’accesso alla documentazione è stato negato, differendolo, «per ragioni di riservatezza» fino all’espletamento delle «procedure relative alla gara per l’allestimento del museo» (nel segno, insomma, del detto “cosa fatta capo ha”).

E questo perché non vanno divulgati gli «aspetti tecnici dello “Storyboard”, la cui conoscenza potrebbe favorire dei potenziali concorrenti alla procedura di gara».

Ma nel momento in cui venissero resi noti i citati “aspetti tecnici dello Storyboard” («essenziali per la realizzazione dell’allestimento del nuovo Museo di cui il menzionato fascicolo è destinato a costituire l’allegato tecnico-scientifico» si spiega nel rigetto della richiesta da parte del Comune ), essi sarebbero messi a disposizione di tutti i “potenziali concorrenti”, e non si determinerebbero condizioni di vantaggio o svantaggio a favore o sfavore di qualcuno.

La conoscenza di questi contenuti appare tanto più opportuna in quanto il Comune ha deciso di affidare l’iter alla fondazione “Luigi Micheletti” di Brescia.

Questa, sul proprio sito web, si presenta quale “centro di ricerca sull'età contemporanea, specializzato nella raccolta e comunicazione del patrimonio materiale e immateriale del XX e XXI secolo” orientato a far conoscere “le ideologie del lungo Novecento, le guerre, l'ambivalenza del progresso tecnico, l'industrializzazione, le voci e i volti del lavoro, l'avvento dei consumi, la crisi ambientale”.

Ora, raccontare il mare, a Trieste, equivale a raccontare la storia della città, che nasce e si sviluppa prima del ’900 (e anzi nello scorso secolo conosce un declino). La funzione e la fisionomia di grande centro europeo marittimo vengono a determinarsi nei centocinquant’anni precedenti, quando la città diventa collettore e tramite degli interessi economici dell’area danubiana.

Il timore è che si faccia cominciare la storia di Trieste da inizio ’900, periodo che è l’area di indagine autoassegnatasi dalla Fondazione Micheletti. Può farlo pensare anche l’insistere sulla figura di Guglielmo Marconi, personaggio tanto eminente, quanto poco legato alla storia nel nostro mare (se non per la vicenda del panfilo “Elettra”).

Quindi facciamo nostra la richiesta di conoscere gli atti relativi alle scelte portate avanti dalle amministrazioni municipali passata e presente. Nell’individuazione della Fondazione Micheletti e nelle linee guida di contenuto che devono presiedere alla realizzazione del Museo del Mare.


Trieste/Trst/Triest, 17.11.2021

Società triestina di cultura “Maria Theresia”

Club Touristi Triestini

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