Ein Giro in Triest. Intervista all'autore Christian Klinger.

 

(c) Paul Feuersänger für Picus Verlag

Perchè “Ein Giro in Triest”?

L’editore ed io abbiamo cercato un titolo che descrivesse un po’ il contenuto del libro. Nel 1914 c’è un investigatore, Gaetano Lamprecht (ispettore della polizia austro-ungarica, mezzo austrico e mezzo italiano), appassionato di ciclismo, ha una bicicletta italiana marca Bianchi e ha un grande sogno: essere ammesso alla gara del “Giro d’Italia”.

 

Di cosa parla il libro?

Il libro è ambientato negli ultimi giorni prima della Grande guerra. Dopo l’attentato di Sarajevo, Lamprecht viene incaricato di indagare sulle “cellule irredentiste” a Trieste. E’ già impegnato con un caso di un militare che pare essersi suicidato, ma Lamprecht non ci crede.


Com’è nata l’idea di scrivere “Ein Giro in Triest”?

Dopo il lavoro su il libro “Die Liebenden von der Piazza Oberdan” volevo restare a Trieste con la letteratura. Ho scritto alcuni gialli, ma so che esistono già tanti scrittori che scrivono libri su Trieste. Ho ideato allora un poliziotto “storico” anche perché dopo i “Liebenden” ho raccolto una piccola biblioteca sulla storia di Trieste. Inoltre, nel 2020 non esisteva ancora un giallo con protagonista un poliziotto austro-ungarico (non sapevo che Günter Neuwirth stesse lavorando a un progetto simile e più velocemente di me. (vedi “Dampfer ab Triest”)).


Pensa di far tradurre in italiano e in sloveno qualcuno dei suoi libri?

Sì, ma si deve trovare una casa editrice, non è facile. Vediamo come si sviluppano le cose.


Quante volte è stato a Trieste? Il Suo luogo preferito a Trieste?

Prima della pandemia ero a Trieste una volta al mese per alcuni giorni, ma a causa del covid-19 i miei viaggi a Trieste sono diventati rari; spero che si riprendano con frequanza dopo la crisi (ma ormai non si sa di quale crisi si sta parlando, perché ne comincia sempre una nuova!).

Ci sono tanti posti che amo a Trieste: per esempio Monte Grisa, Barcola, Piazza Cavana, ma come la maggior parte dei Triestini mi piace fare una passeggiata sul molo Audace (o già San Carlo).


Ha comprato casa a Trieste? Perchè?

Dalla mia giovinezza volevo prendere casa in Italia, ma ho conosciuto Trieste solo da cinquantenne. Alla mia prima visita la città mi ha” rifiutato”, non mi piaceva e forse nemmeno io sono piaciuto a Trieste. Ma dopo alcune visite successive, stiamo entrati in un nuovo rapporto fatto di rispetto e interesse. Dopo uno o due anni di visite frequenti e più lunghe mi è nato il desiderio di possedere una casa a Trieste, anche perché qui c’è l’accesso al mare più vicino a Vienna. E i costi non sono esorbitanti.


Quali sono gli altri suoi libri e quali ambientati nel Litorale?

Blutschuld, che è uscito in 2017: un investigatore privato, le ricerche per questo titolo mi hanno guidato anche sul triste tema della Risiera dei tempi bui del nazismo.

Nel 2020 usciva il mio libro sul Pino Robusti (“Die Liebenden von der Piazza Oberdan”), una storia che si svolge in un arco di tempo da i combattimenti sul Carso nel 1915, fino alla sua esecuzione nel 1945 (Pino, giovane studente, fu assassinato dai nazisti nella Risiera di Trieste).

Quest’anno è uscito “Un Giro a Trieste”.


Qual’è il libro che le ha dato maggior successo? E quello che Le è piaciuto di più scrivere?

Il libro su Pino Robusti. Ma era anche il libro più difficile da scrivere, perché c’era anche una responsabilità per la figura come autore, perché dovevo mescolare realtà con finzione. Il libro più divertente da scrivere è stato “Tote Vögel singen nicht” perché potevo scriverlo senza rispettare nessuno. (Il sospetto che deve provare la propria innocenza riguardo ad un omicidio è un avvocato che vive in solitudine, una persona molto particolare).


In Austria vengono pubblicati ogni anno libri, film e spettacoli che fanno riferimento a Trieste. Come spiega tanto interesse degli austriaci per la nostra città?

Perché Trieste è stata collegata con l’Austria per secoli, lo dico senza nostalgia per la monarchia. Anche oggi si può sentire che questo rapporto tra Trieste e le città di Vienna e Graz non è sparito totalmente.

Per noi austriaci Trieste resta per sempre il nostro porto.

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